Abstract
Nel primo capitolo abbiamo visto il quadro teorico su cui mi sono basata. Il termine ‘stile’ è un termine piuttosto vago e difficile da definire. Riferisce al modo in cui la lingua viene usata in un certo contesto, da una certa persona e per un certo scopo. La ‘stilistica’ è
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lo studio linguistico di ‘stile’ e viene usata per spiegare il rapporto fra la lingua e la funzione artistica. La domanda principale è perché un autore ha fatto certe scelte linguistiche, quale effetto voleva raggiungere. L’analisi stilistica, infine, serve ad individuare gli elementi linguistici che caratterizzano lo stile di un’opera (letteraria). Mi sono basata soprattutto sulla teoria di Mick Short e la sua check-list per l’analisi del romanzo Come Dio comanda di Ammaniti.
Ammaniti è uno degli scrittori italiani contemporanei più conosciuti in Italia e all’estero. I suoi romanzi sono stati tradotti in numerose lingue. Ammaniti è stato influenzato dalla letteratura pulp che è nata negli anni novanta dopo il successo del film Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Inoltre, Ammaniti è stato uno dei giovani cannibali, un gruppo di giovani scrittori italiani che voleva la rivoluzione nella letteratura italiana. Le caratteristiche principali di questi due filoni letterari sono il linguaggio volgare e antiaccademico, fenomeni non-letterari come i fumetti e la pubblicità, e la lingua parlata dei giovani.
Nel terzo capitolo di questa tesi ho fatto un’analisi di alcuni capitoli del nuovo romanzo di Ammaniti. Abbiamo visto che sono presenti nel romanzo quasi tutte le caratteristiche della letteratura pulp: temi come la violenza, la morte e il sangue, la lingua parlata (sia elementi lessicali come bestemmie e parolacce, che elementi grammaticali come la mancanza di sintassi) e l’umorismo ironico. La mia conclusione principale è che, benché non sia un romanzo molto difficile da tradurre, è comunque molto interessante dal punto di vista linguistico-stilistico.
Il linguaggio di Ammaniti ha un certo effetto sul lettore italiano e secondo me bisogna cercare di ottenere lo stesso effetto sui lettori della traduzione. È quindi molto importante riflettere bene sulle scelte che fai, soprattutto quelle lessicali. L’effetto che vorrei raggiungere nella mia traduzione è quello della quotidianità del linguaggio da un lato, e la crudeltà del contenuto dell’altro.
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